OMOSESSUALITA' E BENESSERE
Per omosessualità si intende il comportamento o l'attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso. Nella definizione di orientamento sessuale, l'omosessualità viene collocata nel continuum etero-omosessuale della sessualità umana.
Dalla metà del XX secolo, l'omosessualità è stata gradualmente disconosciuta come malattia e lo status legale delle relazioni omosessuali varia enormemente da uno stato all'altro.
Molte persone omosessuali nascondono i loro veri sentimenti e attività a causa della paura della disapprovazione altrui e della violenza; sentendosi così costretti a vivere in maniera repressa.
I tentativi di emancipazione dell'omosessualità, così come oggi vengono riconosciuti, iniziarono negli anni sessanta del 1800; mentre nel XX secolo, dalla metà degli anni cinquanta si ebbe un'accelerazione con l'aumento della visibilità, dell'accettazione e dei diritti civili per lesbiche, gay e bisessuali. Tuttavia, l'omofobia persiste, e soprattutto si presenta nei confronti dei giovani, comportando un grande rischio di difficoltà alla socializzazione, con gravi conseguenze tra cui il suicidio.
Definire chi sia la persona omosessuale non è cosa agevole. L'omofobia, del resto, contribuisce a generare talvolta e in alcune culture una situazione sociale pesante in cui le stesse persone omosessuali rifiutano per prime, almeno in pubblico, la definizione di "omosessuale".
Oltre a ciò, il confine fra eterosessualità ed omosessualità non è affatto netto: vaste aree del comportamento umano sfuggono a una definizione netta, ad esempio nel caso delle persone bisessuali.
Oltre che da parte di persone che provano attrazione sessuale e/o sentimentale sia per persone dell'altro che del proprio sesso in base a una pulsione interna personale, si possono verificare comportamenti omo o bisessuali in molti altri casi, partendo da fasi di vita o da necessità esterne all'individuo (ad ese: costrizione alla prostituzione, sperimentazione in fasi di vita, ecc).
L'orientamento sessuale viene comunemente dibattuto come una caratteristica dell'individuo, così come per il sesso biologico, l'identità di genere o l'età. Questa prospettiva è incompleta dal momento che l'orientamento sessuale viene sempre definito sulla base dei termini relazionali e necessariamente concerne relazioni con altri individui. Atti sessuali e attrazioni romantiche vengono categorizzati come omosessuali o eterosessuali sulla base del sesso biologico dell'individuo coinvolto in essi, relativamente ai partner. Effettivamente, è tramite la prestazione – o il desiderio di prestare – con un'altra persona che gli individui esprimono la loro eterosessualità, omosessualità o bisessualità. Così, l'orientamento sessuale è integramente connesso alle intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri per incontrare le loro più profonde necessità sentimentali di amore, legame e intimità. Oltre al comportamento sessuale, questi vincoli comprendono affezioni fisiche non-sessuali tra partner, la condivisione degli obiettivi e dei valori, il reciproco sostegno e l'impegno costante.
Molte persone che si sentono attratte da membri del loro stesso sesso s'imbattono nel cosiddetto coming out (dall'inglese “uscir fuori”) ad un certo punto della loro vita. Questo si può verificare sia in adolescenza che in età adulta e può dipendere anche dalla difficoltà personale di accettarsi e voler condividere questo aspetto di sé.
Il coming out, per chi lo vive, è un processo generalmente mai concluso, in quanto, nella vita, si conoscono sempre nuove persone e - in una società che considera l'eterosessualità come la 'norma' e l'omosessualità come una condizione di diversità - ogni volta si deve decidere se, come e quando esplicitare la propria condizione.
Il coming out interiore è la prima fase ed è il momento in cui un individuo si rende conto di avere sentimenti e/o desideri sessuali per persone dello stesso sesso, ne acquisisce consapevolezza ed impara ad accettarli come una parte integrante della propria personalità. Questo primo momento è di solito caratterizzato da una forte carica emotiva ed è fonte di stress. Ciò è dovuto in parte al fatto che si tratta di un momento in cui l'individuo si mette – o rimette – in discussione, di fronte ad una società che tende ad escludere, negandoli o vestendoli di un'immagine negativa, tutti quei comportamenti che si allontanano dalla eterosessualità. Quanto più è forte all'interno di una società questa spinta a negare la legittimità di comportamenti che si allontanano da quelli considerati tipici, tanto maggiore sarà lo stress vissuto dall'individuo, anche per la mancanza di esempi positivi da seguire per riuscire ad integrare questi nuovi sentimenti e pulsioni all'interno della propria identità. In una prima fase spesso si cerca ogni indizio che possa dimostrare il contrario di ciò che si sta scoprendo, tante sono le difficoltà.
Oltre al dover affrontare una nuova idea di sè la persona può 'scontrarsi' con aspetti omofobici.
Il termine omofobia indica la scarsa tolleranza e la repulsione nei confronti dell'omosessualità, delle persone omosessuali e delle azioni ad esse riconducibili.
Il pregiudizio, la discriminazione e gli stereotipi sono tutti esempi di omofobia e eterosessismo. L'eterosessismo può includere la presunzione per cui l'eterosessualità o l'attrazione per i membri del sesso opposto sia la giusta norma e quindi che gli eterosessuali siano superiori.
Gli stereotipi che caratterizzano le persone omosessuali o bisessuali sono negativi, e solitamente poco concernenti i sentimenti; sono caratterizzati dalla promiscuità e spesso dall'erronea associazione dell'omosessualità all'abuso.
Per omofobia si può intendere anche la paura dell'omosessualità, ed in particolare la paura di venire considerati omosessuali, ed i conseguenti comportamenti volti ad evitare gli omosessuali e le situazioni considerate associate ad essi.
L'omofobia consiste nel giustificare atti di violenza o di discriminazione, di marginalizzazione e di persecuzione perpetrati contro una persona in ragione della sua reale o presunta omosessualità (si pensi ai soggetti bisessuali o anche semplicemente a persone che hanno un atteggiamento o un aspetto che non rientra nel comune stereotipo di genere sessuale, ad esempio le persone definite "effeminate").
Questo timore, dice Erich Fromm è più frequente negli uomini che nelle donne, perché dal punto di vista culturale il maschio omosessuale viene considerato una "femminuccia", e nel pensiero sessista dominante
“se un ragazzo viene definito "femminuccia", si sente bollato e umiliato dal gruppo. Se una ragazza è invece definita un "maschiaccio", a ciò non si accompagna uguale disapprovazione, anzi, spesso diventa motivo di orgoglio [...] Così la "femminuccia" è un codardo, un mammone, mentre la "maschiaccia" è una ragazza coraggiosa, capace di tener testa a un ragazzo. Probabilmente questi giudizi di valore diventano il fondamento degli atteggiamenti che in seguito si sviluppano nei confronti dell'omosessualità nei due sessi.»
L'omofobia non è legata a una credenza o alla cultura, ma piuttosto al livello di equilibrio del singolo individuo. È stato infatti riscontrato da decenni il fatto che tendono all'omofobia le "personalità autoritarie", rigide, insicure, che si sentono minacciate dal "diverso da sé" (ovviamente non solo omosessuale). Alti livelli di omofobia sono stati riscontrati anche in persone in lotta con una forte omosessualità latente o repressa.
In definitiva la formazione dell’autostima personale è in rapporto a come siamo e all'idea di come vorremmo essere. In questo quindi rientra la nostra idea di identità, di sessualità e di normalità. Quanto più è alto il divario tra il come siamo e il come vorremmo essere, tanto più è bassa l’autostima e la possibilità di convivere bene con sè stessi.
Per le persone omosessuali che, come detto, hanno una strada resa molto più ardua dalla società e dalla nostra cultura è importante non sentirsi estranei e disadattati alla realtà che li circonda.
Quindi un terapeuta con pregiudizi antiomosessuali può rinforzare i sentimenti negativi di colpa, disistima e vergogna che molti omosessuali provano, e così alimentare l’omofobia interiorizzata e la non accettazione di sé che l'individuo stesso, in alcuni momenti può provare, danneggiando spesso ulteriormente la salute mentale del soggetto.
Inoltre, anche alcuni studi hanno dimostrato che le coppie dello stesso sesso e del sesso opposto sono equivalenti nelle misure di soddisfazione e impegno nelle relazioni sentimentali, e che l'età e il genere sono più attendibili dell'orientamento sessuale nel presagire la soddisfazione e l'impegno nella relazione sentimentale, e che le persone che sono eterosessuali o omosessuali condividono comparabili aspettative e ideali nei confronti di una relazione sentimentale.
Quindi la persona omosessuale che chiede di essere “guarita” (e i familiari spesso coinvolti) va ascoltata ed aiutata a capire le ragioni della sua difficoltà ad accettarsi.
Inoltre tutti psicologi italiani sono tenuti al rispetto degli articoli 3, 4, 5 del Codice Deontologico, che ribadiscono, tra l’altro, come lo psicologo debba lavorare per promuovere il benessere psicologico, astenersi dall’imporre il suo sistema di valori e aggiornare continuamente le sue conoscenze scientifiche.
Bibliografia:
"Praticamente Normali" (Le ragioni dell’omosessualità) Ed. Mondadori, Milano, 1996 . A. Isay "Essere Omosessuali" (Omosessualità maschile e sviluppo psichico) Ed. R. Cortina, Milano, 1996 . Del Favero, M. Palomba
"Identità diverse" (Psicologia delle omosessualità) Ed. Kappa, Roma, 1996 Iole Baldaro Verde Prefazione: in "Le gioie dell’omosessualità" di C. Silverstein e E. White Ed. Centro Studi Terapie Sessuali, Bologna, 1985
J.J. Mc Neill "Scommettere su Dio" (Teologia della liberazione omosessuale) Ed. Sonda, Torino, 1994
R. Morelli"Autostima" (Le regole pratiche) Ed. Istituto RIZA, Milano
G.Goffman "Stigma, l’identità negata" Giuffré, Milano, 1983
E.Fromm "I cosiddetti sani. La patologia della normalità" A. Mondadori, 1991
Cesare De Monti: “Autostima e Benessere nell’orientamento omoerotico”
http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0
http://www.psicologiagay.com/lomosessualita-non-e-una-malattia-da-curare/.Sullivan